Newsletter G.I.BIS. - Gennaio 2018 ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏
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Carissimi soci,

stiamo lavorando alla rubrica "Il Caso Clinico del Mese" .

Riceverete nei prossimi giorni tutte le informazioni su come partecipare a questa rubrica e valutare, insieme all'esperto, il caso del mese.

Sandro Giannini

 


IPOVITAMINOSI

L'ipovitaminosi è una condizione estremamente frequente e diffusa nella popolazione e si associa a morbidità scheletrica. Le attuali definizioni del deficit vitaminico D (carenza, insufficienza) si basano sulla concentrazione di 25-idrossivitamina D [25(OH)D]. Lavori recenti sembrano suggerire come la valutazione dello stato vitaminico D basato sulla sola concentrazione di 25(OH)D sia subottimale. Studi che indagano la relazione tra 25(OH)D e densità minerale ossea e fratture riportano risultati contrastanti. Inoltre non è chiaro se i livelli di 25-idrossivitamina D riflettano in modo adeguato l'attività del recettore vitaminico D (VDR). In aggiunta il dosaggio della 25(OH)D è influenzato dalla concentrazione delle proteine che legano la vitamina D (vitamin D binding protein) che può variare nei singoli individui e quindi non riflettere in maniera ottimale la quota di 25(OH)D biodisponibile.

stefaniasella

A seguire lo studio recentemente pubblicato.

VitaminaD
RAPPORTO TRA 24,25 e 25-IDROSSIVITAMINA D E RISCHIO DI FRATTURA NELLA POPOLAZIONE ANZIANA: IL CARDIOVASCULAR HEALTH STUDY.
Saag KG, Petersen J, Brandi ML, et al. N Engl J Med 2017;377:1417-1427.

BACKGROUND: La 25(OH)D potrebbe non descrivere in modo ottimale l'attività del recettore vitaminico D. Alte concentrazioni del suo catabolita [24,25(OH)2D] e un più elevato rapporto tra 24,25(OH)2D e 25(OH)D [VMR] potrebbero fornire informazioni aggiuntive sull'attività recettoriale. METODI: E’ stata valutata la possibile associazione tra questi markers e la concentrazione di PTH, la densità minerale ossea femorale (BMD) e il rischio di fratture incidenti di femore in soggetti anziani che vivono in comunità, partecipanti al Cardiovascular Health Study. Sono stati arruolati 890 soggetti, di età media 78 anni, 60% donne, con valori medi di 25(OH)D di 28±11ng/ml.


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