L’osteoporosi e le fratture ad essa correlate sono gravate da importanti conseguenze sia in termini di comorbidità che di mortalità. La frattura di femore si associa ad un aumento della mortalità del 15-20% nei primi sei mesi successivi all’evento; il 20-30% dei pazienti fratturati perde la propria autosufficienza e un altro 20% richiede assistenza e/o degenze prolungate. Altrettanto invalidanti sono le conseguenze delle fratture vertebrali.
Vitamina D e calcio svolgono un ruolo chiave nella salute dell’osso, nello sviluppo dell’osso nei bambini e nei giovani adulti e nel mantenimento della forza muscolare e della coordinazione neuromuscolare nel corso della vita.
La carenza vitaminica D è un ben noto fattore di rischio per caduta e per frattura. Non ben definito è il ruolo della supplementazione vitaminica D nella prevenzione primaria delle fratture negli adulti sani residenti in comunità.
In un recente lavoro pubblicato su JAMA la US Preventive Services Task Force ha aggiornato le sue raccomandazioni in merito all’integrazione di calcio e vitamina D, da soli o combinati, per la prevenzione primaria delle fratture negli adulti residenti in comunità. Tali raccomandazioni si basano sulle evidenze riportate nella revisione sistematica pubblicata su JAMA da parte di Kahwati LC e collaboratorida cui emerge che la supplementazione vitaminica D, da sola o con il calcio, non si associa ad una riduzione dell’incidenza di frattura in questo preciso setting di soggetti.
Questo lavoro permette alcune considerazioni. Innanzitutto è importante sottolineare che si tratta di pazienti asintomatici, senza nota diagnosi di osteoporosi o di deficit vitaminico. Il fatto che siano stati esclusi studi su pazienti istituzionalizzati, con carenza nota di vitamina D o con nota osteoporosi o pregresse fratture non permette di indagare la reale efficacia della supplementazione vitaminica D nella popolazione a più alto rischio di frattura, nella quale peraltro la letteratura ne supporta i benefici in termini di riduzione del rischio fratturativo.
Per quanto concerne i possibili rischi legati alla supplementazione con vitamina D e calcio, da soli o in combinazione, non è stata osservata una associazione con la mortalità per tutte le cause, l’incidenza di eventi cardiovascolari e di neoplasie, a conferma della sicurezza del trattamento, anche in pazienti senza un noto deficit vitaminico D. La supplementazione con vitamina D e calcio sembra associarsi ad un aumentato rischio di calcolosi renale, tuttavia non sono stati considerati studi sull’effetto della vitamina D da sola.