Lo dimostra lo studio VERTOS IV pubblicato pochi giorni fa su BMJ.
L’effetto sul dolore e le vere indicazioni alla vertebroplastica sono stati argomenti a lungo dibattuti in letteratura negli ultimi anni.
Tra le critiche maggiori mosse da un lato da chi promuoveva e dall’altro da chi sconsigliava tale procedura vi erano rispettivamente la selezione dei pazienti da sottoporre all’intervento e la considerazione che l’evidenza positiva emergesse prevalentemente da studi in aperto e non venisse confermata dagli studi RCT.
Lo studio VERTOS IV è uno studio randomizzato e controllato che ha valutato 180 pazienti con dolore acuto da frattura vertebrale di recente insorgenza (36-43 giorni in media) sottoposti o a vertebroplastica o alla stessa procedura simulata (iniezione dell’anestetico, posizionamento all’interno dei peduncoli vertebrali degli strumenti operatori, apertura della fiala di metacrilato dall’odore caratteristico all’interno della sala operatoria, simulazione dell’introduzione del cemento). Tutti i pazienti sono stati preventivamente sottoposti a RMN per verificare la presenza di edema osseo e solo i soggetti positivi sono stati arruolati e randomizzati.
Non sono state osservate differenze significative nella riduzione del dolore tra vertebroplastica e procedura simulata sia nel breve che nel lungo termine (controlli a 1 giorno, 1 settimana, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 1 anno).
Da sottolineare come in entrambi i bracci dello studio sia stata osservata una riduzione significativa e rapida della sintomatologia dolorosa. Questo potrebbe essere spiegato dalla sommazione di vari fattori: effetto placebo, evoluzione naturale della frattura e risultato dell’iniezione di anestetici locali.
In ogni caso lo studio VERTOS IV impone in primis una attenta riflessione su quali siano le reali indicazioni a tale procedura che del resto non è del tutto scevra da complicanze.
Questo articolo supporta ulteriormente le conclusioni a cui erano giunti gli autori di un altrettanto recente review sull’argomento, pubblicata dalla Cochrane, che non supportava nella pratica clinica l’utilizzo della vertebroplastica nel trattamento del dolore acuto e subacuto da frattura vertebrale osteoporotica.
Per approfondimenti:
-Firanescu CE, de Vries J, Lodder P, et al. Vertebroplasty versus sham procedure for painful acute osteoporotic vertebral compression fractures (VERTOS IV): randomised sham controlled clinical trial. BMJ 2018 May 9;361:k1551. doi: 10.1136/bmj.k1551.
-Buchbinder R, Johnston RV, Rischin KJ et al. Percutaneous vertebroplasty for osteoporotic vertebral compression fracture. Cochrane Database Syst Rev 2018 Apr 4;4:CD006349. doi: 10.1002/14651858.CD006349.pub3.