Attenzione alla sarcopenia anche nei soggetti giovani se sono affetti da patologie infiammatorie.
E’ uno dei messaggi più rilevanti dello studio pubblicato questo mese da Tong e collaboratori che hanno studiato con impedenzometria una vasta popolazione di pazienti affetti da AR.
La sarcopenia è una sindrome sistemica e progressiva caratterizzata da una perdita della massa muscolare scheletrica e della sua funzionalità. E’ tipicamente associata all’avanzare dell’età. Tuttavia negli ultimi anni è emerso sempre più frequentemente come la sarcopenia possa associarsi anche a numerose patologie infiammatorie.
In questo studio è stato osservato come nei pazienti affetti da AR fosse presente sarcopenia in una percentuale nettamente superiore al gruppo di controllo (62,4% verso 9,0% rispettivamente) nonostante l’età media dei soggetti piuttosto giovane (in media 55 anni). Questa percentuale è in realtà una delle più elevate riportate in letteratura per l’AR e a questo può contribuire la lunga durata di malattia (11 anni in media) e l’alta attività di malattia dei soggetti arruolati (DAS28 medio superiore a 5).
Le citochine, in particolare TNF, IL1 e IL6, e lo stato infiammatorio prolungato sarebbero i determinanti maggiori della sarcopenia nell’AR. L’IL6 ha un effetto catabolico diretto sulla componente proteica mentre il TNF amplifica l’atrofia delle fibre muscolari correlata all’età. L’effetto negativo dello stato infiammatorio prolungato viene espresso in questo studio dalla relazione tra la presenza di sarcopenia e durata di malattia, attività di malattia e aggressività della patologia (ad esempio soggetti anti CCP positivi).
I pazienti con sarcopenia presentano più frequentemente fratture vertebrali osteoporotiche (24% rispetto al 14% dei soggetti con AR ma senza sarcopenia) e questo indicherebbe che anche questa condizione andrebbe presa in considerazione tra i fattori di rischio per eventi fratturativi .
In questo studio viene anche valutata la propensione alle cadute che oltre ad essere molto frequenti, sono risultate essere un ulteriore fattore che amplifica il rischio di eventi fratturativi nei soggetti sarcopenici.
Le riflessioni principali che possiamo evincere da questo lavoro in conclusione sono:
-valutare la presenza di sarcopenia non solo nei soggetti anziani ma anche nei pazienti affetti da patologie infiammatorie
-in una valutazione complessiva del paziente osteoporotico non dobbiamo dimenticare la sarcopenia e la propensione a cadere
-serviranno studi a lungo termine per capire quali strategie terapeutiche siano efficaci nel contrastare l’insorgenza e soprattutto nel controllare l’evoluzione della sarcopenia