Paik JM, Rosen HN, Gordon CM, Curhan GC. Calcified Tissue International 2018 103: 380-87
INTRODUZIONE: I pochi studi prospettici che indagano la relazione tra la terapia con inibitori di pompa protonica (PPI) e il rischio di frattura vertebrale (VF) suggeriscono un aumento del rischio, tuttavia l’entità di tale associazione è risultata variabile. Inoltre, nessuno studio prospettico ha esaminato l’associazione tra l’utilizzo prolungato di PPI e il rischio di VF. Lo scopo dello studio è stato quello di valutare l’associazione tra il trattamento con PPI, con antagonisti dei recettori H2 (H2RA) e le fratture vertebrali cliniche incidenti nelle donne.
METODI: E’ stato condotto uno studio prospettico su 55.545 donne, che hanno partecipato al Nurses’ Health Study. L’utilizzo di PPI e H2RA è stato valutato mediante questionario ogni 4 anni. I casi riportati di fratture vertebrali sono stati confermati dalla revisione delle cartelle cliniche. L’analisi ha incluso 547 casi di fratture vertebrali incidenti (2002-2014).
RISULTATI: Il rischio relativo corretto di VF nelle donne in terapia con PPI risultava pari a 1,29 (95% IC 1,04-1,59) rispetto alle donne non in terapia. La durata prolungata del trattamento con PPI era associata a un più alto rischio di VF (1,16 [95% IC 0,90-1,49] per <4 anni; 1,27 [95% IC 0,93-1,73] per 4-7,9 anni; 1,64 [95% IC 1,02-2,64] per ≥ 8 anni; p trend = 0,01). Il rischio relativo corretto di VF nelle donne in terapia con H2RA era 1,22 (95% IC 0,90-1,67) rispetto alle donne non in trattamento. La durata più lunga del trattamento con H2RA non era associata al rischio di VF (1,16 [95% IC 0,88-1,53] per <4 anni; 0,98 [95% IC 0,60-1,59] per ≥ 4 anni; p trend = 0,72).
CONCLUSIONI: La terapia con PPI è indipendentemente associata ad un aumentato rischio di VF e tale rischio aumenta con la durata del trattamento. Non è stata osservata un’associazione statisticamente significativa tra l’utilizzo di H2RA e rischio di VF.