Bislev LS, Langagergaard Rødbro L, Rolighed L et al., Calcified Tissue International 2019 104: 160-170
La supplementazione con vitamina D è spesso utilizzata nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi, ma il suo ruolo è stato recentemente dibattuto. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’effetto della supplementazione giornaliera con vitamina D3 (70 μg [2800 UI] vs placebo) per 3 mesi, durante i mesi invernali, sulla salute dell’osso.
Si tratta di uno studio randomizzato, controllato, in doppio cieco con placebo. La salute dell’osso è stata valutata mediante marcatori di turnover osseo, DXA, HRpQCT e scansioni QCT. Sono state incluse 81 donne sane in postmenopausa con bassi livelli di 25(OH)D (<50 nmol/l) e alti livelli di PTH (> 6,9 pmol/l) al momento dello screening.
La supplementazione con vitamina D3 ha aumentato in modo significativo i livelli di 25(OH)D e 1,25(OH)2D, rispettivamente di 59 nmol/l e di 19 pmol/l, mentre il PTH è stato ridotto di 0,7 pmol/l (p <0,0001). Rispetto al placebo, la vitamina D3 non ha influenzato i marker di turnover osseo, la aBMD mediante DXA o il trabecular bone score. La vitamina D3 ha aumentato la trabecular vBMD (scansioni QCT) nella regione del trocantere (0,4 vs -0,7 g/cm3) e del collo femorale (2,1 vs -1,8 g/ cm3) (p<0,05). Le scansioni HRpQCT della tibia distale hanno mostrato una riduzione del numero delle trabecole (-0,03 vs. 0,05 mm-1) e un aumento dello spessore trabecolare (0,001 vs -0,005 mm), nonché un aumento della resistenza ossea valutata mediante il carico di rottura (0,1 vs. -0,1 kN) e la rigidità (2,3 vs -3,1 kN/mm p ≤ 0,01). Le variazioni di 25 (OH) D sono risultate significativamente associate con le variazioni dello spessore trabecolare, della rigidità e del carico di rottura.
La supplementazione con vitamina D3 per tre mesi ha migliorato la resistenza ossea e lo spessore trabecolare nella tibia, la vBMD nella regione del trocantere e del collo femorale, ma non ha influenzato l’aBMD.